Acronis per soddisfare gli standard NIS 2
In questo contesto, gli Stati membri sono incoraggiati a sviluppare politiche per contrastare l’incremento di questi attacchi, integrandole nelle loro strategie nazionali di cyber sicurezza.
Le piccole e medie imprese (PMI) risultano particolarmente vulnerabili agli attacchi alla catena di approvvigionamento, perché a differenza delle grandi aziende, le PMI tendono a sottovalutare i rischi derivanti da potenziali attacchi informatici provenienti dai fornitori o dai partner commerciali con cui collaborano. In pratica, le PMI spesso non prendono sufficienti precauzioni per proteggersi da attacchi che potrebbero compromettere i dati o i sistemi di un fornitore, causando un effetto domino anche su di loro.
Nonostante la direttiva europea NIS 2 (che mira a migliorare la sicurezza informatica in Europa) offra flessibilità agli Stati membri su come gestire questi rischi, ci sono delle “best practice” condivise a livello europeo per proteggersi dai ransomware, cioè i virus che bloccano i dati e chiedono un riscatto per sbloccarli. Queste pratiche includono:
- Mantenere aggiornati i sistemi e applicare patch di sicurezza regolarmente;
- Usare strumenti di rilevamento attivo di minacce e antivirus efficaci;
- Impiegare filtri per bloccare siti web e URL dannosi;
- Avere sempre a disposizione backup e soluzioni di ripristino dei dati.
Queste best practice sono riconosciute da EUROPOL (l’agenzia di polizia europea) e fanno parte della direttiva originale NIS. Le nuove disposizioni della NIS 2, quindi, puntano a uniformare l’adozione di queste pratiche tra gli Stati membri, garantendo una protezione informatica omogenea, applicabile a una vasta gamma di organizzazioni, indipendentemente dalla loro dimensione.