Immagina di essere un tranquillo scolaro di campagna che si è appena trasferito nella grande città. Sei un tipo un po’ fighetto, alternativo, ti chiami Mac e ti presenti nella nuova scuola pieno di volontà. Sfortuna vuole, purtroppo, che il bullismo sia molto diffuso tra i banchi dell’Istituto “Internet Security” e noti subito che i ragazzi un po’ nerd della sezione Windows siano spesso vittime degli attacchi della “Hacker Community”, quelli abituati a spaccare e razziare i corridoi durante le assemblee.
La cosa non ti crea grosse paure, il tuo campus è, o almeno sembra, ottimamente protetto da un grosso cancello chiuso dall’interno e tu, e quelli come te, vi sentite al sicuro. La realtà, però, è ben diversa. Alcuni studenti hacker, i più cattivi, ma allo stesso tempo brillanti e volenterosi, stanno provando ad entrare e quando ci riescono non perdono tempo a minacciarti, ma ti rubano direttamente il portafoglio.
Questa è, metaforicamente, la situazione della sicurezza informatica legata ai prodotti Apple. Considerati generalmente al di sopra delle minacce note in ambiente Windows, nei fatti gli attacchi e le infezioni registrate negli ultimi anni hanno dimostrato quanto questa convinzione sia sostanzialmente infondata.
Quella che sembrava una piccola isola felice, tenuto conto della minore diffusione dei MAC in tutto il mondo (nonostante il dato sia in costante crescita), è in realtà un fruttuoso, inesplorato e, a detta di Venturebeat.com “un insicuro terreno di conquista”. Proprio il noto sito di news di tecnologia con sede in California ha effettuato un test utilizzando il National Vulnerability Database, con cui ha potuto verificare che, nonostante Apple non contenga un sistema operativo con diverse versioni (come invece avviene con Microsoft), e quindi teoricamente più controllabile, sia maggiormente soggetto a vulnerabilità all’interno dei propri software.
Per questo ed altri motivi la realizzazione di soluzioni compatibili con i prodotti ideati dal compianto Steve Jobs è oggi oggetto di grande attenzione da parte dei produttori di software antivirus. La protezione di questi ultimi, infatti, sta diventando un plus necessario per chiunque desideri entrare nel mercato della sicurezza informatica, tenuto conto di quante aziende stiano migrando verso prodotti Apple a cui affidano, ovviamente, i propri dati sensibili.
Tra questi produttori emergono BitDefender, Kaspersky e Panda, e le soluzioni per il backup di Acronis e Nakivo, distribuite da Avangate affinché anche Biancaneve possa mangiare la mela in tutta sicurezza.