Il 9 Febbraio sulla nostra pagina Facebook vi abbiamo annunciato l’evento Safer Internet Day organizzato dal Viminale per far incontrare esponenti della Polizia di Stato con i ragazzi in oltre 100 capoluoghi italiani.
Ma di cosa si tratta?
Il Safer Internet Day è un evento mondiale organizzato da INSAFE (il centro europeo per la sicurezza su internet) che si occupa di informare e quindi aumentare la prevenzione per ognuno di quegli eventi che costituiscono il maggior terrore nel mondo dell’informatica. Non solo i virus infatti creano dispiaceri agli utilizzatori dell’immenso, affascinante quanto pericoloso mondo del web: episodi di cyberbullismo, truffe, stalking ed estorsioni sono all’ordine del giorno e non esistono software antivirus in grado di bloccarli.
Al grido di “Play your part for a better Internet”, motto del 2016, l’iniziativa prende forma per contrastare sopratutto il comportamento dei giovani under 25, sempre più spesso bulli informatici “per scherzo”, come dimostrano i dati raccolti dalla Polizia di Stato italiana. Intervistando 60.000 ragazzi delle scuole superiori, si è scoperto che quasi il 90% utilizza abitualmente le chat, mentre il 10% ammette di aver insultato un coetaneo su internet, molto spesso minimizzandone il possibile impatto sulla vittima.
Come mostrato in un video di presentazione del Ministero dell’Università e della Ricerca (che potete trovare qui all’interno di un articolo di Repubblica.it), l’Italia è impegnata su più fronti sotto questo punto di vista, educando i ragazzi all’utilizzo intelligente del web come mezzo di comunicazione e acquisizione di informazioni al riparo dai pericoli, a partire dalla enorme diffusione dei dati personali. Ma non sono solo i giovani ad essere in pericolo, anzi. Molto spesso infatti sono gli adulti e gli over 50 a rivolgersi ai ragazzi per aiutarli, sfruttando le loro migliori conoscenze informatiche, a risolvere alcune situazioni e a gestire meglio le truffe che sempre più frequentemente rischiano di mettere a rischio i conti correnti degli utenti.
Tra i magnati delle rete, il più rapido a cavalcare questa onda è stata Google, che ha riservato 2 GB di spazio nel proprio servizio cloud Google Drive per chiunque intervenga per migliorare la propria protezione dei dati personali.
La nostra opinione è che questa sia un’ottima iniziativa, specie per la sua connotazione globale e gli incentivi nati per chi contribuisce a migliorare la sicurezza di Internet che ci si auspica rendano “di moda” i comportamenti positivi e l’educazione ad un uso corretto di quella risorsa straordinaria che è Internet.