Neanche il tempo di ricevere la notizia della causa di Microsoft contro la corte di Giustizia americana, che un altro big della comunicazione come Blackberry finisce nelle prime pagine dei giornali per gli stessi motivi.
E’ di una settimana fa la news pubblicata sul sito americano di Vice secondo cui, partendo da un’inchiesta di alto livello contro il mondo criminale canadese, la polizia federale del Canada sia venuta in possesso di una chiave di decriptazione globale in grado di accedere a tutti i device Blackberry dal 2010. La notizia è contenuta in alcuni documenti giudiziari resi pubblici dopo che un membro della criminalità di Montreal è stato condannato per il ruolo ricoperto durante un omicidio nel 2010. I documenti inoltre comunicano come la stessa Blackberry abbia pienamente collaborato alla cosa. Secondo i report tecnici della polizia canadese inseriti nei file della corte di giustizia, le autorità hanno intercettato circa un milione di messaggi PIN to PIN (il servizio di messaggistica esclusivo dei dispositivi Blackberry e molto antecedente ai vari Whatsapp e similari).
Gli avvocati governativi hanno cercato di tenere la cosa nascosta, battagliando per 2 anni con la corte di giustizia di Montreal.
Blackberry non ha mai ammesso la completa collaborazione con le autorità, ma di fatto questa chiave globale è ancora in possesso della polizia canadese e prima di oggi nessuno ne aveva la minima idea. Nessuno è a conoscenza dell’effettivo utilizzo di queste informazioni da parte della polizia, ne tanto meno come ne siano venuti in possesso.
Di certo c’è solo che pur potendo intercettare i messaggi, le autorità non sarebbero mai state in grado di decifrarli, ottenendo una serie incomprensibile di lettere, numeri e simboli. L’unico modo per dargli un senso è possedere il PIN Blackberry di riferimento.
La provenienza di questa chiave continuerà ad essere per lo meno dubbia. Sia Blackberry sia la polizia infatti non smentiscono ne tanto meno ammettono da dove l’abbiano ottenuta. Nonostante questo per il produttore si tratta di una grave perdita in termini di immagine per un’azienda che si ergeva al top per quanto riguardasse la sicurezza delle proprie conversazioni.
E’ il primo caso di collaborazione di un produttore con le autorità. Come abbiamo visto in alcuni precedenti articoli Apple,Microsoft e Google (ma non solo) hanno fatto fronte comune contro i governi in difesa della discrezione dei messaggi degli utenti.
Continueremo a tenerti aggiornato sui prossimi sviluppi.